​"Il Sassofono Classico: Un Viaggio tra Storia, Tecnica e Passione"
Benvenuti nella mia nuova sezione dedicata al sassofono classico! Questo spazio nasce dal desiderio di condividere con voi la mia passione per il sassofono e tutto ciò che lo circonda: dalla sua storia affascinante ai segreti tecnici, dai grandi interpreti ai repertori indimenticabili. Periodicamente, pubblicherò articoli che esplorano il mondo del sassofono classico, con l’obiettivo di ispirare musicisti, appassionati e studenti.
Ecco alcuni degli argomenti che tratteremo insieme: Analisi delle opere più celebri del repertorio classico. Tecniche per migliorare il suono, l’espressività e l’intonazione. Storie di sassofonisti che hanno fatto la storia dello strumento. Approfondimenti su strumenti, accessori e la loro manutenzione. Consigli pratici per affrontare concerti, esami e concorsi. Che tu sia un principiante o un musicista esperto, troverai contenuti utili e stimolanti per il tuo percorso musicale. Seguimi in questo viaggio e non esitare a lasciare un commento o una domanda: sarò felice di rispondere e di creare un dialogo costruttivo con tutti voi. Preparati a scoprire il sassofono classico. Ci vediamo presto con il primo articolo!
Roberto Stuffo
**Il Sassofono: Dalle Origini Bandistiche al Repertorio Classico**
​
​
​
Il sassofono è uno degli strumenti più affascinanti e versatili, ma non sempre è stato considerato parte integrante della musica classica.
La sua storia, che inizia nel XIX secolo, è un racconto di evoluzione e adattamento, passando dal suo impiego nelle bande militari e nelle orchestre popolari alla sua affermazione nel repertorio classico.
​
**Le Origini del Sassofono: Adolphe Sax e la Creazione dello Strumento**
​
Il sassofono fu inventato nel 1840 dal belga Adolphe Sax, un musicista e costruttore di strumenti, che cercava di combinare le qualità sonore dei legni e degli ottoni. L'intento di Sax era quello di creare uno strumento che unisse la potenza sonora degli ottoni e la flessibilità dei legni, per renderlo adatto alle bande militari e alle orchestre. Fu progettato inizialmente per essere utilizzato principalmente in contesti bandistici, grazie alla sua capacità di produrre un suono forte e chiaro, che potesse emergere in un contesto di gruppi numerosi. Sax non aveva previsto l’ingresso del suo strumento nel repertorio classico, ma la sua invenzione si rivelò ben più adattabile di quanto immaginato. Sebbene inizialmente fosse destinato alle bande e alla musica popolare, il sassofono inizia ben presto a farsi strada in ambiti più formali e raffinati.
**Il Passaggio dal Bandistico al Classico: Le Prime Esibizioni in Orchestrali**
Nonostante il sassofono fosse inizialmente accolto con una certa diffidenza, il suo timbro unico e la sua espressività lo portarono ad attirare l'attenzione di alcuni compositori e direttori d'orchestra. Già alla fine del XIX secolo, il sassofono si fa strada in alcuni concerti e prove orchestrali, anche grazie al suo suono caldo e ricco, che gli permetteva di fondersi bene con altri strumenti a fiato.Tuttavia, fu solo nei primi decenni del XX secolo che il sassofono inizia a essere sempre più apprezzato nel repertorio classico, principalmente grazie all'opera di alcuni pionieri. Uno dei principali fautori di questa transizione fu **Marcel Mule**, un saxofonista francese considerato il padre del sassofono classico. Mule, che insegnò al Conservatorio di Parigi per molti anni, diede un impulso fondamentale alla formazione di una vera e propria scuola di sassofono classico.
**I Compositori che Hanno Scritto per il Sassofono Classico**
Il sassofono ha trovato una crescente affermazione nella musica classica grazie alla collaborazione con molti compositori che hanno scritto appositamente per esso. Nel XX secolo, infatti, una serie di compositori noti ha iniziato a vedere nel sassofono uno strumento dalle enormi potenzialità espressive, proprio per la sua capacità di evocare una vasta gamma di emozioni. Ecco alcuni dei compositori più importanti che hanno contribuito al repertorio classico per sassofono:
**Alexander Glazunov** - Il compositore russo è uno dei nomi più celebri associati al sassofono classico. Il suo *Concerto per Sassofono in Mi bemolle maggiore*, scritto nel 1934, è una delle opere principali nel repertorio per sassofono solista, un vero e proprio pilastro per i sassofonisti classici.
**Paul Creston** – Compositore statunitense, Creston scrisse il suo *Concerto per Sassofono* nel 1941, un’opera fondamentale che ha posto il sassofono al centro dell’attenzione. Il concerto, tecnicamente impegnativo e ricco di passaggi melodici e virtuosistici, rimane una delle composizioni più eseguite del repertorio per sassofono.- **Jacques Ibert** – Il suo *Concerto per Sassofono* del 1935 è una delle opere più rappresentative del repertorio del XX secolo. Caratterizzato da un ampio uso di colori e una scrittura brillante, il concerto di Ibert ha contribuito a consolidare il sassofono come strumento solista nel panorama della musica classica.
**Jean-Michel Damase** – Compositore francese che scrisse numerosi pezzi per sassofono. La sua *Sonatina per Sassofono e Pianoforte* è un esempio perfetto della bellezza melodica e della tecnica avanzata che il sassofono può raggiungere nel repertorio classico.
​
​
**Il Sassofono Oggi nel Repertorio Classico**
Nel corso del XX e XXI secolo, il sassofono ha continuato a evolversi come strumento classico, con l'introduzione di nuove tecniche, composizioni e solisti. Il sassofono classico moderno non è solo un protagonista nei concerti solisti e nelle opere per sassofono e orchestra, ma è anche uno degli strumenti preferiti per la musica da camera. Gruppi come il **quartetto di sassofoni** hanno guadagnato popolarità. Inoltre, il sassofono oggi trova spazio anche nelle orchestre da camera e nelle produzioni di musica contemporanea, dove si distingue per la sua capacità di mescolare diversi stili e suoni. Il lavoro di interpreti come **Claude Delangle**, **Jean-Yves Fourmeau** e **Eugène Rousseau** ha contribuito notevolmente alla sua affermazione nel mondo della musica classica contemporanea.
**Conclusioni**
Da strumento bandistico a pilastro del repertorio classico, la storia del sassofono è un esempio straordinario di come la musica evolva e di come uno strumento possa adattarsi a vari stili e periodi storici. Da Adolphe Sax a compositori moderni, il sassofono ha trovato una casa nel cuore della musica classica, dove il suo timbro unico e la sua espressività continuano a emozionare e a ispirare nuove generazioni di musicisti e ascoltatori. Oggi, il sassofono non è solo uno strumento da band o da jazz, ma una voce potente e rispettata nel mondo della musica classica.





I Capolavori del Repertorio Classico per Sassofono
​
Il sassofono, spesso associato al jazz e alla musica popolare, ha in realtà un posto di rilievo anche nel repertorio classico. Sin dalla sua invenzione, avvenuta nel 1846 per mano di Adolphe Sax, questo strumento si è ritagliato una nicchia importante nella musica colta, ispirando compositori di ogni epoca a esplorarne le potenzialità espressive e tecniche. In questo articolo, esploreremo alcune delle opere più significative del repertorio classico per sassofono, analizzandone le peculiarità e scoprendo qualche curiosità legata alla loro composizione.
​
1. Concerto per Sassofono e Orchestra op. 109 – Alexander Glazunov
​
Composto nel 1934, il concerto di Glazunov è considerato uno dei pilastri del repertorio sassofonistico classico. Il compositore russo, pur non essendo particolarmente legato al sassofono, fu affascinato dalla sua capacità di fondere timbricamente il calore degli strumenti a fiato con l'agilità degli archi.
Struttura e stile:
L'opera è scritta in un unico movimento, ma al suo interno si possono distinguere chiaramente sezioni diverse, che richiamano la forma sonata e quella del rondò. Lo stile è profondamente lirico, con una vena malinconica che riflette l'influenza tardoromantica.
Curiosità:
Glazunov compose il concerto a Parigi, su richiesta del sassofonista Sigurd Raschèr, uno dei grandi pionieri dello strumento. È interessante notare che Glazunov non aveva mai scritto per il sassofono prima di allora, ma riuscì comunque a creare un'opera magistrale che mette in risalto sia la cantabilità dello strumento sia la sua virtuosità.
​
2. Rhapsodie pour Saxophone et Orchestre – Claude Debussy
​
La "Rhapsodie" di Debussy è un altro capolavoro imprescindibile per i sassofonisti. Composta tra il 1901 e il 1911, l’opera fu commissionata dalla ricca mecenate americana Elise Hall, una sassofonista dilettante che cercava di promuovere lo strumento nel mondo classico.
Struttura e stile:
La "Rhapsodie" è una composizione libera, in cui il sassofono dialoga con l'orchestra attraverso un flusso continuo di temi impressionisti. La scrittura di Debussy sfrutta la dolcezza e la flessibilità timbrica del sassofono, creando atmosfere sognanti e oniriche.
Curiosità:
Debussy inizialmente non amava molto il sassofono e completò l'opera con una certa riluttanza. Tuttavia, il risultato finale è un pezzo che ha definito il rapporto tra il sassofono e la musica impressionista, aprendo nuove possibilità espressive per lo strumento.
​
3. Scaramouche – Darius Milhaud
​
Scritta nel 1937, questa suite per sassofono e pianoforte (o orchestra) di Darius Milhaud è una delle opere più vivaci e giocose del repertorio sassofonistico. Originariamente composta per due pianoforti, "Scaramouche" è stata successivamente adattata dallo stesso autore per sassofono.
Struttura e stile:
La suite è divisa in tre movimenti: "Vif," "Modéré," e "Brazileira." Quest’ultimo, con i suoi ritmi brasiliani vivaci e la melodia contagiosa, è diventato il più celebre. Milhaud, influenzato dalla sua esperienza in Brasile, infonde nell'opera elementi di samba e musica popolare.
Curiosità:
Il titolo "Scaramouche" si riferisce a una maschera della commedia dell'arte italiana. Nonostante il carattere leggero del pezzo, la sua esecuzione richiede una tecnica impeccabile e grande musicalità.
​
4. Tableaux de Provence – Paule Maurice
​
Questa suite per sassofono e pianoforte (o orchestra), composta da Paule Maurice tra il 1948 e il 1955, è un omaggio alla regione della Provenza, con i suoi paesaggi e tradizioni unici.
Struttura e stile:
L’opera è articolata in cinque movimenti, ognuno dei quali dipinge un aspetto diverso della Provenza, dalle danze popolari al lirismo malinconico. La scrittura per sassofono è particolarmente evocativa, sfruttandone tutte le sfumature timbriche.
Curiosità:
"Tableaux de Provence" è spesso considerata un’opera ideale per mostrare la versatilità del sassofono, che passa con naturalezza da momenti lirici a passaggi virtuosistici.
​
5. Fantasia per Sassofono Soprano – Heitor Villa-Lobos
​
Heitor Villa-Lobos, celebre compositore brasiliano, ha dedicato questa splendida fantasia al sassofono soprano, accompagnato da orchestra di archi, nel 1948.
Struttura e stile:
Il pezzo si divide in tre movimenti, che alternano sezioni liriche ad altre più ritmiche e vivaci, tipiche dello stile brasiliano di Villa-Lobos. Il sassofono, in particolare, viene utilizzato per evocare suoni e colori che richiamano la natura e la cultura del Brasile.
Curiosità:
Villa-Lobos era affascinato dai suoni della musica popolare brasiliana, e in quest’opera è evidente il tentativo di unire la tradizione europea con il folklore sudamericano.
​
6. Concertino da Camera – Jacques Ibert
​
Scritto nel 1935, il "Concertino da Camera" di Jacques Ibert è una delle opere più apprezzate del repertorio sassofonistico.
Struttura e stile:
L’opera è composta da due movimenti: un primo movimento energico e brillante, e un secondo più lirico e meditativo. Ibert sfrutta al massimo le possibilità tecniche del sassofono, tra passaggi virtuosistici e momenti di grande espressività.
Curiosità:
Il pezzo fu scritto per il celebre sassofonista Sigurd Raschèr, il quale ha ispirato molti compositori a scrivere per lo strumento. L'opera richiede un notevole controllo tecnico, soprattutto nei rapidi cambi di registro.
Conclusione
Queste opere rappresentano solo una selezione del vasto repertorio classico per sassofono. Da Glazunov a Villa-Lobos, ogni compositore ha saputo valorizzare lo strumento in modo unico, mettendone in luce tanto la dolcezza quanto la brillantezza. Per i sassofonisti, cimentarsi con questi capolavori significa immergersi in un mondo musicale ricco e variegato, dove tecnica ed espressività trovano un perfetto equilibrio.